Come sappiamo, l’intero tratto gastrointestinale è popolato da una complessa comunità di oltre 100 trilioni di batteri denominata microbiota.
Le specie batteriche intestinali possiedono geni codificanti enzimi che sono coinvolti nel metabolismo degli alimenti.
In particolare l’attività enzimatica batterica è coinvolta nel metabolismo di carboidrati, proteine e lipidi.
Le specie presenti nel colon inoltre esercitano un ruolo fondamentale nella sintesi di vitamine, ad esempio B12 e K, e nell’assorbimento degli ioni calcio, magnesio e ferro
Le specie appartenenti al microbiota contrastano la proliferazione di quelle patogene attraverso la competizione per i siti recettoriali sulle cellule dell’epitelio intestinale.
I batteri inoltre possono inibire la crescita di eventuali competitori mediante produzione di sostanze antimicrobiche: batteriocine, ammonio, idrogeno perossido.
L’intestino è un organo complesso e altamente organizzato che svolge molte importanti funzioni:
digestione,
assorbimento dei nutrienti,
difesa immunitaria
e regolazione endocrina.
Inoltre, è considerato il “secondo” cervello perché comunica in modo costante con il nostro “primo” cervello attraverso un complesso sistema,
che coinvolge vie neurali, endocrine, immunitarie e metaboliche (acidi grassi a corta catena, triptofano).
La superficie della mucosa gastrointestinale è rivestita da cellule epiteliali strettamente adese le une alle altre tramite giunzioni intercellulari
e rappresenta una barriera efficace che separa gli ambienti interno ed esterno del lume intestinale, stabilendo, come una frontiera, cosa può passare e cosa no.
La barriera mucosa costituisce l’interfaccia tra il nostro organismo e l’ambiente esterno.
Essa è a diretto contatto con i nutrienti e con le sostanze che introduciamo con l’alimentazione.
È una barriera molto selettiva, che mette in comunicazione il lume intestinale e il circolo sanguigno, stabilendo con estrema precisione tutto ciò che può passare o meno.
Lo strato di muco che ricopre gran parte del canale digestivo è la prima vera linea di difesa fisica che impedisce ai batteri di entrare in contatto diretto con le cellule epiteliali.
La barriera intestinale è un sistema dinamico che coinvolge un elevato numero di fattori:
Muco, Microbiota, epitelio, Giunzioni strette tra una cellula e l’altra e Sistema immunitario.
L’alterazione di queste componenti porta alla perdita di integrità dell’epitelio per apertura delle giunzioni strette,
con la conseguenza che le sostanze che dovrebbero rimanere nel lume intestinale ed essere eliminate (antigeni, allergeni ecc.) riescono a penetrare la barriera,
andando così a stimolare in modo incontrollato il sistema immunitario.
Si verifica in questo modo il rilascio di citochine, che a loro volta scatenano i processi infiammatori.
I cambiamenti nella funzione di barriera intestinale sono stati associati allo sviluppo di malattie infiammatorie nel tratto gastroenterico
(malattia celiaca, malattie infiammatorie intestinali come Crohn e colite ulcerosa e Sindrome dell’intestino irritabile)
e talvolta anche a condizioni apparentemente non connesse con il sistema digestivo come schizofrenia, diabete e sepsi.
Lstrata anche a livello intestinale, grazie alla capacità della molecola di agire su più target, sia cellulari che recettoriali, coinvolti nell’innesco e nella cronicizzazione dell’infiammazione enterica.